QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE FAVORISCONO LA FERTILITÀ?

Sono sempre più numerose le coppie che seguo durante il viaggio alla ricerca della gravidanza.

È un viaggio che spesso necessita di piccole attenzioni e adeguate informazioni.

Tra queste, vorrei fornirvi una lista dettagliata di alimenti che possono favorire il concepimento.

  • Verdura: almeno una porzione ad ogni pasto, cruda o cotta. La varietà nella scelta permette di introdurre correttamente i sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti necessari per l’organismo. Le verdure a foglia verde scuro sono quelle maggiormente ricche di acido, folico importante soprattutto per la donna per raggiungere i fabbisogni giornalieri prima del concepimento.

  • Frutta: circa due-tre frutti di medie dimensioni. La frutta andrebbe consumata con la buccia (ben lavata). Privilegiare quella ricca di vitamina C come arance e altri agrumi.

  • Riso, pasta e pane integrali in alternativa ai corrispettivi raffinati. Carboidrati complessi andrebbero consumati ad ogni pasto. I prodotti integrali sono particolarmente indicati perché ricchi di zinco, un nutriente essenziale per il benessere degli spermatozoi e degli ovociti.

  • Pesce (fresco o surgelato): è consigliabile consumarlo, nelle dosi prescritte, almeno tre volte alla settimana preferibilmente cucinato alla griglia, al forno, al vapore o arrosto. Ricco di omega 3 e zinco, è importante sia per il benessere degli ovociti che per il benessere degli spermatozoi e per la salute del cuore.
  • Carne: manzo, vitello, vitellone, pollo, coniglio, tacchino, lonza di maiale, cavallo, scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile. Cucinate alla griglia, arrosto, bollito, al forno o anche in umido, purché il tutto venga cucinato senza far friggere i condimenti. La carne è un’importante fonte di ferro ed è bene assumerla almeno 3 volte alla settimana.
  • I legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, ecc.) sono un’importante fonte di proteine vegetali (possono pertanto essere considerati dei veri e propri secondi piatti) da preferire a tutti gli alimenti ricchi di proteine. Si consiglia di consumarli in associazione ai cereali (2-3 volte alla settimana) componendo così dei piatti unici.
  • Formaggi da consumare come secondo, al posto di carne (2 volte a settimana) o due uova (1 volta a settimana). 100 g di formaggi freschi come mozzarella, certosino, scamorza fresca, caciottine fresche, o 50 g di formaggi stagionati come il Grana Padano DOP che è possibile consumare anche giornalmente grattugiato (1 cucchiaio è pari a 10 g) per condire pasta, riso e verdure. Il Grana Padano è un concentrato di latte, ma ha meno grassi del latte fresco intero con cui è fatto perché durante la lavorazione è parzialmente decremato per affioramento naturale. È grazie a questa caratteristica produttiva che si riduce la presenza di grassi saturi rendendolo un formaggio adatto all’uso quotidiano in molte diete.
  • Uova: il loro consumo è importante, ma non deve essere superiore a due uova la settimana, compreso il loro utilizzo per la preparazione di altri piatti. Cucinate sode, alla coque, in camicia o strapazzate con verdure o pomodoro.
  • Affettati: la scelta va limitata al consumo di quelli più magri (prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck, arrosto di tacchino e pollo) privandoli del grasso visibile nelle quantità consentite nella dieta senza superare le due volte la settimana.
  • Latte e i suoi derivati quali importante fonte di calcio e di vitamina D. È importante ricordare che, oltre ad essere assunta con la dieta, la vitamina D può anche essere sintetizzata dal nostro organismo. Per favorire una sintesi ottimale di vitamina D occorre un’esposizione alla luce del sole moderata ma giornaliera, pari a circa 20’ nel periodo invernale e 10’ nel periodo estivo (evitando le ore più calde e le ore centrali della giornata).
  • Bere almeno 1,5 litri di liquidi al giorno.
  • Olio extravergine d’oliva a crudo, aggiunto alle pietanze col cucchiaio e con moderazione.

I consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e non debbono essere considerati sostitutivi delle indicazioni della specialista, in quanto alcuni pazienti possono richiedere adattamenti della dieta sulla base della situazione clinica individuale.

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