Inseminazione Intrauterina (IUI)
Cos’è l’inseminazione intrauterina?
L’inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica più semplice (I livello) di Procreazione Medicalmente Assistita, minimamente invasiva e utilizzata nel trattamento dell’infertilità.
Questa tecnica consiste nell’aumentare le probabilità di fecondazione,
riducendo la distanza tra le cellule femminili e maschili (ovociti e spermatozoi), aumentando il numero delle cellule adatte alla riproduzione e superando gli ostacoli fisiologici (muco cervicale).
In quali casi è indicata?
- Infertilità inspiegata: quando manca un fattore-causa ritenuto responsabile dell’infertilità.
- Oligospermia lieve-media: ridotto numero di spermatozoi.
- Astenospermia lieve-media: ridotta mobilità degli spermatozoi.
- Anticorpi anti-spermatozoi: in alcuni casi il maschio produce anticorpi contro i propri spermatozoi, rendendo impossibile la penetrazione nel muco della donna e quindi il raggiungimento dell’ovulo.
- Difficoltà nei rapporti sessuali (impotenza, eiaculazione precoce o tardiva nell’uomo, vaginismo nella donna).
- Endometriosi lieve (I-II stadio AFS) e casi più gravi selezionati (III-IV stadio AFS): è un disordine molto comune, soprattutto nella terza decade della vita in donne che non hanno mai avuto gravidanze e può giustificare più di un caso su 15 di infertilità.
- Ripetuti insuccessi con stimolazione dell’ovulazione e rapporti mirati.
Come viene effettuata l’inseminazione intrauterina?
L’inseminazione intrauterina prevede le seguenti fasi:
1) Monitoraggio ecografico e ormonale della crescita follicolare durante un ciclo spontaneo o in corso di terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica.
2) Induzione dell’ovulazione con gonadotropina corionica umana (hCG) quando il follicolo dominante (ciclo spontaneo) o due/tre follicoli (terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica con gonadotropine o clomifene citrato) hanno raggiunto le dimensioni di circa 18 mm.
3) Preparazione (capacitazione) del liquido seminale, volta a concentrare gli spermatozoi mobili in un piccolo volume, il giorno dell’inseminazione.
4) Dopo circa 36-40 ore dall’induzione dell’ovulazione si deposita nella cavità uterina, mediante una sottile cannula dedicata che attraversa il collo dell’utero, una modesta quantità (0,3-0,5 ml) di liquido seminale adeguatamente trattato.
La procedura non è affatto dolorosa: la paziente rimane stradiata circa 10-15 minuti e poi è pronta per ritornare alle sue normali attività quotidiane.
Solitamente si prescrive una terapia di “supporto” ormonale che serve per facilitare l’impianto dell’embrione eventualmente fecondato.
Il test di gravidanza va effettuato 14 giorni dopo aver effettuato l’Inseminazione Intrauterina.
FAQ
Generalmente è richiesta una stimolazione ovarica con farmaci, per qualche giorno. Per questo si richiedono controlli ecografici per determinare qual è il momento più idoneo per programmare l’inseminazione.
Per realizzare l’inseminazione, gli spermatozoi si depositano nell’utero mediante un catetere fino a che si passa attraverso il collo uterino. Generalmente è una tecnica semplice, ma quando c’è un problema al collo dell’utero la donna può avvertire qualche dolore.
Come nel resto delle tecniche di riproduzione assistita, i fattori che condizionano il successo dell’inseminazione artificiale sono fondamentalmente l’età della donna e la qualità del seme dell’uomo.
La tecnica è indicata nei casi di sterilità di origine sconosciuta, nelle disfunzioni ovulatorie e quando esistono fattori relazionati al muco cervicale, sub-fertilità di origine maschile, impossibilità di depositare gli spermatozoi nella vagina o per evitare malattie sessualmente trasmissibili.
Non è previsto un intervento chirurgico, né l’utilizzo di un anestetico.
Non è dolorosa se eseguita da medici molto competenti ed esperti. Il dolore che a volte si avverte è simil-mestruale, ma può essere ovviato con l’utilizzo di farmaci antispastici.
Non c’è un limite assoluto, varia in base alle cause dell’infertilità e dall’età della donna. Mediamente tre tentativi sono opportuni. Dopo tre cicli le probabilità di successo sono notevolmente ridotte. È a questo punto che in genere si passa alla Fecondazione in Vitro (FIVET).
10-15% per ogni singolo tentativo.
Questa tecnica è indicata solo se la qualità del liquido seminale è nella norma.
Si, solo se le tube sono pervie, altrimenti si incorre in gravidanze extrauterine.