EIACULAZIONE RETROGATA: DI COSA SI TRATTA?

È molto probabile che qualcuno di voi abbia avuto l’esperienza dell’eiaculazione retrograda, ovvero una condizione in cui lo sperma viene eiaculato indietro nella vescica, invece che all’esterno attraverso il pene.

In condizioni normali, l’eiaculato e l’urina passano ambedue dall’uretra. In prossimità del collo della vescica c’è uno sfintere (muscolo) che serve a trattenere l’urina e ad evitare (contraendosi autonomamente e fisiologicamente) che con l’orgasmo lo sperma vada nella vescica, favorendone il percorso fisiologico nell’uretra.

Quando lo sfintere non funziona bene si ha la cosiddetta eiaculazione retrograda in cui l’eiaculato refluisce nella vescica del tutto o in parte.

QUALI POSSONO ESSERE I SINTOMI?

Il sintomo più evidente di tale condizione è ovviamente l’orgasmo a secco o comunque caratterizzato da poco flusso spermatico.

Di solito tale situazione si accompagna all’aspetto torbido delle urine dovuto alla presenza di liquido spermatico.

Poiché tutto ciò non influenza la sessualità, l’eiaculazione retrograda può passare inosservata o comunque e giustamente non dare alcuna preoccupazione.

SI PUO’ AVERE L’ORGASMO?

La risposta è si.

Coloro che sono affetti da tale condizione possono comunque provare il piacere orgasmico, ma potrebbero avere difficoltà a generare figli, se l’emissione di sperma è completamente azzerata.

QUALI SONO LE CAUSE?

È un problema meramente fisico legato alla funzionalità dello sfintere che determina l’apertura della vescica.

Le cause di ciò sono numerose e molto diverse tra loro, quali l’utilizzo di farmaci per alcune patologie come l’ipertensione, la depressione o quelli per la prostata ingrossata, danni ai nervi dovuti a condizioni neurologiche come lesioni al midollo spinale, sclerosi multipla o malattia di Parkinson oppure determinati dalla chirurga localizzata; anche il diabete può provocare danni ai nervi che influiscono sulla funzionalità di questo muscolo.

SI PUO’ CONCEPIRE?

La risposta è si.

Il primo step è sicuramente quello di effettuare una diagnosi accurata: basta un semplice test delle urine dopo masturbazione per evidenziare in queste la presenza di spermatozoi.

Dopo una dettagliata anamnesi si individua la causa dell’eiaculazione retrograda e si può procedere con la terapia del caso.

Successivamente è possibile rivolgersi ad una biologa della riproduzione qualificata, al fine di sottoporsi ad un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, in cui si posso recuperare gli spermatozoi dalla vescica, lavorarli in laboratorio ed impiegarli per un trattamento di fecondazione in vitro.

Ad oggi, sono nati numerosi bambini mediante tale procedura e attuando l’ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello spermatozoo).

Io continuo a credere alla Scienza e alla Tecnologia.

Credeteci anche voi.

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