LE MALFORMAZIONI UTERINE

Durante lo sviluppo del feto, due piccoli tubi chiamati dotti di Müller, si uniscono a formare un unico organo più grande: l’utero.

Tuttavia, questi tubi a volte non si uniscono al centro del bacino o lo fanno in modo irregolare, ed è in questo caso che si parla di malformazioni uterine.

Queste possono manifestarsi con amenorrea (assenza di ciclo), infertilità e aborto ricorrente.

L’American Society of Reproduction Medicine (ASRM) nella sua classificazione distingue:

· Classe I: agenesia mulleriana e quindi assenza dell’utero.

· Classe II: utero unicorne, ovvero lo sviluppo solo monolaterale dei dotti di Müller

· Classe III: utero di delfo o doppio, cioè due dotti di Müller che non si fondono l’uno nell’altro.

· Classe IV: utero bicorne, che indica la classica figura a cuore.

· Classe V: utero setto, ovvero la fusione dei due dotti è completa ma persiste un setto divisorio. È sicuramente il più comune.

· Classe VI: utero DES

· Classe VII :utero arcuato

Quante di voi, leggendo questo articolo, sono coinvolte in una delle alterazioni?

SINTOMI DELLE MALFORMAZIONI UTERINE

In alcuni casi queste malformazioni non presentano sintomi, per cui alcune donne ricevono la diagnosi nel corso dei controlli ginecologici di routine, mentre altre diventano madri senza sapere di avere una malformazione uterina. In altri casi i sintomi più frequenti delle malformazioni uterine sono:

• Dolore prima o durante le mestruazioni

• Perdite di sangue irregolari al di fuori delle mestruazioni

• Dolore durante i rapporti sessuali

• Aborti ricorrenti

• Parti prematuri

• Anomalie o malformazioni nei neonati

QUALI SONO LE CAUSE?

Le malformazioni uterine insorgono durante la gestazione e i fattori principali sono le cause genetiche o i fattori ambientali prenatali, in particolare l’esposizione della madre alle radiazioni, l’infezione intrauterina durante la gravidanza o il contatto con sostanze tossiche.

COME POSSONO ESSERE DIAGNOSTICATE?

Attualmente esistono diverse tecniche di osservazione dell’utero che consentono di rilevare le anomalie, come l’ecografia in 3D, l’isteroscopia, l’isterosonografia, la risonanza magnetica o anche la laparoscopia.

QUALI SONO I POSSIBILI TRATTAMENTI?

A volte è possibile effettuare un intervento chirurgico sulle malformazioni al fine di ridurre eventuali occlusioni nell’utero, rimuovere un canale vaginale o congiungere due cavità uterine in una sola. L’operazione viene effettuata tramite chirurgia endoscopica o chirurgia addominale a cielo aperto.

Molte donne affette da malformazioni uterine ricorrono invece a tecniche di riproduzione assistita allo scopo di migliorare la propria fertilità ed essere in grado di avere figli.

La tecnica più comune in questi casi è la fecondazione in vitro.

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