L’ASPETTO PSICOLOGICO DELL’INFERTILITÀ

I problemi che hanno a che fare con l’infertilità non riguardano solo il corpo.

Molto spesso, infatti, davanti a un mancato concepimento non vengono individuate con chiarezza le possibili cause.

L’infertilità è anche (e soprattutto), una ferita psicologica, la cui guarigione è spesso lenta e faticosa.

Il modo in cui ciascuno reagisce alla condizione di infertilità è estremamente individuale e dipende dalla personalità, dalla propria storia, dalle caratteristiche della relazione di coppia, dalla cultura in cui si è immersi, dal tipo di infertilità e dalle procedure terapeutiche.

È però evidente dalla clinica e dalle ricerche come la diagnosi di infertilità causi sempre delle reazioni emotive negative e dolorose.

Tra queste reazioni troviamo spesso depressione, calo di autostima, senso di colpa e di fallimento, ansia, pensieri ossessivi, stress e rabbia.

Davanti a una diagnosi di infertilità e durante i percorsi di procreazione assistita, il supporto psicologico è uno strumento prezioso per ridurre lo stress, gestire al meglio l’impatto dei trattamenti, esplorare e comprendere i propri vissuti e le proprie motivazioni, e fare, passo passo, scelte consapevoli.

Quando accade un mancato concepimento, il supporto psicologico può facilitare l’elaborazione del lutto, il superamento degli aspetti depressivi e la re-interpretazione della situazione, che può sfociare in scelte alternative come l’adozione o ripensare una vita senza figli, tutelando anche il legame di una coppia che si trova a ridefinire il suo progetto di vita.

Capire che non si è soli e non si è sbagliati è il primo, fondamentale, passo per superare la crisi legata all’infertilità, ritrovare le proprie risorse e aprirsi a nuove possibilità di vita.

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