FERRO E FERRITINA: IL LORO RUOLO NELLA GRAVIDANZA E NELLA FERTILITÀ

Il ferro è un componente essenziale dell’emoglobina, una proteina eritrocitaria che trasferisce ossigeno dai polmoni ai tessuti. Come componente della mioglobina, una proteina che fornisce ossigeno ai muscoli, il ferro supporta il metabolismo energetico.

Il ferro è inoltre necessario per la crescita, lo sviluppo, il normale funzionamento cellulare e la sintesi di alcuni ormoni e del tessuto connettivo.

Il ferro è un minerale naturalmente presente in molti alimenti in due forme principali: “eme” e “non-eme”.

Le piante e gli alimenti arricchiti di ferro contengono ferro non-eme, mentre carne, pesce e pollame contengono ferro sia eme che non-eme.

Il ferro eme, che si forma quando il ferro si combina con la protoporfirina IX, può essere assorbito nel duodeno, mentre il ferro non-eme necessita di una preventiva trasformazione in ione ferroso con il contributo della vitamina C per essere assorbito nel lume intestinale.

La maggior parte dei 3-4 grammi di ferro elementare presente nell’uomo adulto è legato all’emoglobina.

Gran parte del ferro rimanente è immagazzinato in forma di ferritina o emosiderina (prodotto di degradazione della ferritina) nel fegato, nella milza e nel midollo osseo o si trova nella mioglobina del tessuto muscolare.

Gli esseri umani, in genere, perdono solo piccole quantità di ferro nelle urine e nelle feci; le perdite di ferro sono maggiori nelle donne con mestruazioni, a causa della perdita di sangue.

L’epcidina è un ormone peptidico circolante prodotto dal fegato e di recente scoperta che ha la funzione chiave di regolare sia l’assorbimento del ferro che la sua distribuzione in tutto il corpo.

La ferritina rappresenta una proteina intracellulare deputata allo stoccaggio e al rilascio controllato del ferro.

Essa è prodotta dalla maggior parte degli organismi viventi, incluse alghe, batteri, piante e animali.

Nell’uomo si comporta da “tampone” per contrastare sia le insufficienze che i sovraccarichi di ferro.

La maggior parte della ferritina si trova in forma citosolica, ma una quota viene secreta nel siero e funziona da trasportatore del ferro.

Questa quota di ferritina plasmatica è un marker
indiretto della quantità di ferro totale dell’organismo ed è pertanto utilizzata nei test diagnostici.

La ferritina è un complesso sferico composto da 24 subunità proteiche nel quale il ferro è immagazzinato in forma solubile e non tossica.

Nella ferritina, il ferro è rinchiuso all’interno in un guscio proteico, l’apoferritina, che può captare il Fe2+ (ione ferroso) ed ossidarlo affinché venga depositato come Fe3+(ione ferrico).

Le carenze di ferro isolate non sono molto comuni nei Paesi industrializzati, se non in presenza di cattiva alimentazione, disturbi dell’assorbimento e perdita di sangue.

Le persone con carenza di ferro hanno generalmente altre carenze nutrizionali.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima
che circa la metà dei 1,62 miliardi di casi di anemia in tutto il mondo siano dovuti alla carenza di ferro che rappresenta pertanto il più comune dei deficit nutrizionali.

QUAL E’ IL RUOLO NELLA GRAVIDANZA?

Secondo alcuni studi è emerso che durante la gravidanza si assiste a un progressivo aumento degli stati di insufficienza di ferro: 7% nel primo trimestre, 14% nel secondo trimestre e 30% nel terzo trimestre.

La supplementazione di ferro, insieme a quella di acido folico,
rappresenta un intervento comune tra le donne gravide al fine di prevenire l’anemia ed è considerata avere un effetto positivo sulla salute materno-fetale.

Infatti, se la madre raggiungesse livelli di insufficienza per questi nutrienti, sarebbero incapaci di sostenere le richieste metaboliche del feto in accrescimento.

Le conseguenze dell’anemia da carenza di ferro in gravidanza sono serie e possono includere, ad esempio, ritardo dello sviluppo psicomotorio e maggiore rischio di infezioni.

QUAL E’ IL RUOLO NELLA FERTILITA’?

Nonostante gli effetti noti del ferro sul benessere generale, pochi studi hanno esaminato la relazione tra lo stato del ferro e la fertilità nelle donne.

Risulta evidente che le utilizzatrici di integratori
di ferro e le donne che assumono maggiori dosi di ferro non-eme hanno un rischio di infertilità ovulatoria significativamente ridotto.

Inoltre, va sottolineato che la presenza di ferro è essenziale per lo sviluppo degli ovociti, quindi un basso livello di questo minerale può causare problemi nella crescita dei gameti.

Dunque alcuni consigli utili: Gli integratori di ferro vanno assunti a digiuno con acqua o succhi di frutta naturali, e non con il latte, in quanto il calcio, così come il tè e caffè, interferisce sull’assorbimento del ferro.

La vitamina C migliora l’assorbimento del ferro.

Occorre bere e mangiare cibi con vitamina C, e allo stesso tempo consumare alimenti ricchi di ferro o assumere integratori di ferro.

Tra gli alimenti con vitamina C figurano il succo d’arancia o di pomodoro, le fragole, i peperoni verdi o rossi.

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